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Fra te e me

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Sensazione di un regalo atteso e nello stesso tempo improvviso. Cartone lucido, un doppio. Volti, figure, forse un mare che separa me da te. Ma quella bussola che quasi traspare – magari non sempre occorre… basta lasciar andare se stessi – mi spinge ad intraprendere questo percorso.

E allora apro.

Un’impronta come di un antico manoscritto. Mi rammenta qualcosa di classico quasi sciupato dall’uso quando poi i caratteri rimandano a tecnologie robotiche. Lo tengo in mano e poi… ascolto.

Atmosfere sottili, melodie che viaggiano in un’aria leggera, mi viene in mente lo stupore nel guardare le cose come per la prima volta. Sembra di vedere l’Amelie di Jean-Pierre Jeunet quando nel suo Favoloso Mondo descrive quale piccolo piacere le procuri il tuffare la mano in un sacco di legumi o il rompere con la punta di un cucchiaino la crosta del creme brulèe. Il filo di tutte queste note accostate diviene ben presto visibile; una musica che si ispira alla vita e che ad essa si confronta con passione, ardore, calore.

Tante le situazioni, tanti i momenti. L’adolescenza grintosa e ribelle in Non dire non fare, dove il megafono-genitore sputa precetti ed elogi ad un figlio che non intende omologare se stesso agli altri o rispettare regole preconfezionate. Note di un rock ruvido in Ciao prof sembrano ancora parlare di animi in continuo tormento. Nonostante la voce parlante sia quella dell’allievo irriverente, è il professore, in verità, che si immedesima e prova… prova emozioni. E cerca, secondo me, di capire. Lo fa quasi ripercorrendo la sua di adolescenza e giovinezza quando anche lui avrebbe avuto voglia di fare una cazzata gratis per vedere come è andata. Lo fa ancora cercando di formare opinioni diverse da quello che passano i media, falsi maestri delle menti dei giovani.

Serpeggia in ognuno di questi brani un desiderio sfrenato di libertà, un istinto spesso sopito dai ruoli che il mondo ci assegna con diligenza. E poi già una fase successiva in cui ci si rende autonomi con quattro soldi in tasca; Sostanzialmente si concretizza nell’invito/monito che fa da ritornello Scappa via ragazzo da una porta di servizio… da chi crede che il tuo esser unico abbia un prezzo, immagine preziosa nel messaggio che trasmette… ricercare se stessi senza far pianificare da nessuno la propria esistenza, fare progetti e trovare il cammino che fa per noi.

E poi l’amore per una donna… tramite connessioni notturne… il collegamento sottile tra segni di per sé distanti… la musica e il gelato… il gioco ed il reato… l’amore e l’insalata… l’importante è che tu stia davanti a me… il ricordo di un bel momento passato insieme anche quando sarai lontana.

Torna ancora l’idea di un viaggio… ecco allora come sfruttare quella bussola in copertina! Sono i ritmi caraibici di Passata la tempesta a descrivere il viaggio della vita, attenti a non naufragare, sempre ad oscillare, metafora di una fatica costante che ci fa affrontare le tempeste e ci rende però soddisfatti di guardare un cielo stellato. Sono loro, le stelle, a guidarci e le vele del nostro battello simili ai sogni… bisogna interpretarne i segni… è una melodia che ha un qualcosa di poetico, come di romantico e leggero. Sembra un oscillare dolce ma vigoroso nel mare tempestoso dell’esistenza.

E allora il consiglio spesso è quello di lasciare la pioggia cadere battendo un ritmo di vita per nulla temendo

Mi piace descrivere la sensazione che ho avuto ascoltando questo album tanto intricato al primo ascolto quanto manifesto una volta che ha svelato il suo senso profondo. Il filo che ho trovato all’inizio, la vita, si irradia per mostrare volti diversi e aspetti particolari. Attraverso l’idea del viaggio, del cammino verso l’altro – forse solo un’altra faccia di me – viene ribadito il concetto di rischiare tutto nella vita, sul treno/vita che non si sa mai c’è chi sceglie di scendere alla fermata del compromesso e di una buona posizione e chi sceglie di proseguire, di non arrendersi accettando scelte semplici alla facile portata, di credere nei sogni facendo del coraggio la propria pensione. E l’idea del rischio viene ribadito nella melodiosa Però quando qualche frase ripercorre tutta una vita… si sa quali sono le regole che spesso ci costringono in abiti troppo stretti però se non corri rischi e poi cadi giù che vita è… ?

E la conclusione si intravede nel brano finale che chiude e quasi raccoglie tutte quelle sensazioni scaturite da queste musiche. È davvero una riflessione tra sé… C’è un tempo per parlare un tempo per ascoltare… un tempo per le fate… un tempo… per dire al mondo guarda che esisto. È davvero così, tante circostanze ci portano ad affrontare momenti tra loro differenti e tutti pregni di emozione; il tempo ci fa da compagno in questi vissuti e, con una immagine, sembra sciogliere le vesti della nostra vita che man mano si denuda fino a lasciarci dinanzi agli altri così come siamo davvero.

Quanti pensieri allora, quante emozioni filtrate da note spesso melodiose altre volte “aggressive”! Ma al termine dell’ascolto e quindi del viaggio dentro me stessa con uno sguardo al mondo lì fuori – direi fra te e me – cosa rimane?

La voglia di vivere, tremare e amare, rischiare tutto pur di essere sinceri e trovare la felicità.

E allora un grazie al musico/poeta ispiratore di questo viaggio.

*

Titoli dei brani musicali:

Sostanzialmente
Passata la tempesta
Tutto collegato
Non pensi che
Lascia
C.A.R. a Salerno
Non dire non fare
Ciao Prof
Però
Un treno che non si sa mai
Stasera do una festa
Un tempo

*

Ascolta alcuni estratti dai brani musicali...

Fra te e me su facebook...

Ulteriori informazioni su: www.robertobiagiotti.com


 Roberto Biagiotti - 01/06/2012 20:42:00 [ leggi altri commenti di Roberto Biagiotti » ]

@ Valentina Rosafio: ti ringrazio molto per l’apprezzamento! Sono pienamente d’accordo con te sull’autrice della recensione...in effetti sono stato fortunato!
Un caro saluto!

Roberto

 Roberto Biagiotti - 01/06/2012 17:24:00 [ leggi altri commenti di Roberto Biagiotti » ]

A Maria Grazia: ho letto con attenzione le tue valutazioni in particolare ho apprezzato molto la tua critica sul mio modo di esprimermi vocalmente, e le parole "eclettismo" ed "alternanza" mi riempiono di soddisfazione perchè per me hanno il sapore della libertà che è sempre così lontana e così vicina...Grazie per tutti gli elogi che mi fai, buona arte è un abbraccio!

Roberto

 Valentina Rosafio - 01/06/2012 10:33:00 [ leggi altri commenti di Valentina Rosafio » ]

complimenti anche a chi ha scritto questa magnifica recensione!

 Valentina Rosafio - 01/06/2012 10:31:00 [ leggi altri commenti di Valentina Rosafio » ]

proprio un bell’album!tanti complimenti!

 Maria Grazia Cabras - 21/05/2012 17:14:00 [ leggi altri commenti di Maria Grazia Cabras » ]

Ho ascoltato e riascoltato con interesse gli estratti dai brani, nei quali si alternano spunti di critica sociale e ironia filtrati da frammenti ora aspri-- ora densi-- talvolta lievi, di quotidianità.
Da apprezzare la varietà dei ritmi musicali che si alternano sostenendo con efficacia i testi; singolare l’eclettismo anche vocale di Biagiotti che si misura nella successione di suoni e parole cantate, gridate, dette.

Complimenti e auguri sinceri.

 Roberto Biagiotti - 05/05/2012 17:45:00 [ leggi altri commenti di Roberto Biagiotti » ]

Ringrazio tutti coloro (numerosi!) che finora hanno visitato questa pagina e coloro che hanno lasciato questi bei commenti sulla recensione del mio lavoro musicale. Colgo l’occasione per ringraziare pubblicamente Martina Federici autrice "speciale" di una recensione davvero originale che ha saputo cogliere in pieno il senso delle mie canzoni e del filo narrante che le lega. Martina ha anche saputo "mettere a fuoco" laddove nel dipingere suoni e parole mi ero semplicemente lasciato guidare dall’istinto, restituendomi un quadro ancora più ricco di colori dettagli e sfumature...Grazie Martina e a tutti voi, un abbraccio!
Roberto

 Carlo Anaclerio - 02/05/2012 18:33:00 [ leggi altri commenti di Carlo Anaclerio » ]

Bello...complimenti

 mao - 01/05/2012 17:19:00 [ leggi altri commenti di mao » ]

Bellissima la tua recensione....piena di sentimento, che ti porti sulle spalle ovunque tu vada.
p.s. per wolf: ti meriti tutti questi giudizi positivi perchè il tuo bel lavoro rispecchia ciò che sei, una bella persona. mao

 Loredana Savelli - 28/04/2012 12:11:00 [ leggi altri commenti di Loredana Savelli » ]

Bellissima recensione!
Ho ascoltato qualche estratto, i testi sono interessanti e la musica pare attingere da vari generi e sottogeneri del rock, in una vivace contaminazione. Piace anche a mia figlia sedicenne.
Ciao!!

 Maria Musik - 27/04/2012 15:56:00 [ leggi altri commenti di Maria Musik » ]

Bella questa recensione, bella con l’anima... come Martina, come Roberto.
L’autrice ha, a mio parere, centrato in pieno sia i temi focali del lavoro di Roberto che il leitmotiv, sia a livello di messaggio che di composizione musicale. Il tutto condito dalle proprie emozioni e sentimenti. E’ il genere di recensione che mi piace: senza autocompiacimento, si dedica a comunicare il senso ed il consenso.
Il CD di Biagiotti, per molti versi, ha suscitato anche in me le stesse emozioni a partire dal "piacere tattile e visivo" che ti induce la grafica della "copertina".
Di questo lavoro ho molto apprezzato il continuo sdoppiarsi e riunirsi di un Roberto adolescente ed un Roberto adulto, discente ed insegnante, se stesso ed altro da sè. A volte, l’io e l’interlocutore si scindono e si distinguono, altre si fondono. Non ci troviamo di fronte ad un Giano bifronte ma (l’immagine della copertina...) a due volti che si fronteggiano, terre lambite dal mare e attraversate dal viaggio. E’ quella che definisco una "schizofrenia sana".
Belli i temi musicali e testi la cui "comprensibilità" non deve trarre in inganno.
Alla fin fine, un inno alla vita.

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